In un’atmosfera carica di emozione e significato, abbiamo inaugurato la Panchina dell’Emigrante e celebrato insieme la Giornata della Memoria e il Giorno del Ricordo. L’evento ha visto la partecipazione di numerose personalità, rappresentanti istituzionali, italodiscendenti e studenti, che hanno reso omaggio alla storia dell’emigrazione ligure nel mondo.
Un evento di grande valore storico e culturale
La cerimonia si è svolta alla presenza del Presidente dei Liguria nel Mondo, Prof. Menini, affiancato dalla Prof.ssa Mangiante Stefania, italodiscendente proveniente dal Maryland, USA, originaria di Breccaencca. Un momento di forte impatto simbolico, che ha unito diverse generazioni nel ricordo delle radici e delle storie familiari legate all’emigrazione.
La partecipazione delle istituzioni e delle comunità locali
All’evento hanno partecipato i Comuni di Ne e Borzonasca, con gli Assessori Mignone e Signaigo, accompagnati da Aida Bancalari, italodiscendente del Perù, ed Eliana Menta, volontaria della Biblio del Gatto Fliscano e italodiscendente del Cile.
Tra i presenti anche Elio Esposito, che ha condiviso il suo cortometraggio dedicato alle Portatrici, una storia che ha messo in luce l’esperienza dell’emigrazione e il sacrificio di molte donne. L’Architetto Tonini Domingo, già coordinatore di importanti progetti della Diocesi per il Giubileo del 2000, ha offerto un interessante collegamento tra il patrimonio storico-religioso locale e il legame con Papa Francesco, i cui avi materni provengono da Cogorno.
Italodiscendenti da tutto il mondo per onorare le radici comuni
La cerimonia è stata arricchita dalla presenza del Dott. Marco Levaggi, con i suoi profondi legami con l’Argentina, e di molti altri italodiscendenti che hanno partecipato attivamente al momento più simbolico dell’evento: lo svelamento della Panchina dell’Emigrante. La bandiera italiana che la ricopriva è stata sollevata insieme alle frecce indicanti le destinazioni degli emigrati liguri nel mondo, con la distanza percorsa per raggiungere ogni paese. Un gesto di forte impatto visivo ed emotivo, che ha rappresentato il cammino di chi ha lasciato la propria terra in cerca di nuove opportunità.
Un ponte tra passato e presente: le nuove radici in Liguria
La celebrazione ha visto la partecipazione di Lucia Grecul, rappresentante dell’Associazione Dor e del CPIA di Cogorno, che ha parlato dell’importanza dell’integrazione degli emigrati che oggi mettono radici in Italia. Con lei, Claudia Pandora, in rappresentanza della Chiesa Ortodossa, ha annunciato la seconda edizione della Festa della Camicia moldava-rumena, che si terrà a giugno.
Tra i partecipanti anche Don Alessandro, il Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo, Prof. Ferro, e numerosi amministratori, tra cui il Sindaco Garibaldi, gli Assessori Zaccaron, Segalerba e Torrente, e il Consigliere Sembiante. Un saluto speciale è stato portato anche dalla Signora Ingrid, esule, che ha condiviso un messaggio di ringraziamento.
I giovani protagonisti della memoria
Uno degli aspetti più toccanti della giornata è stata la partecipazione attiva di circa otto classi scolastiche, che hanno emozionato il pubblico con letture di poesie, canzoni e rappresentazioni teatrali dedicate al tema dell’emigrazione. La loro interpretazione del celebre brano “Mamma mia dammi 100 lire che in America voglio andare” ha aggiunto un tocco di autenticità e coinvolgimento alla commemorazione. Gli italodiscendenti presenti hanno poi raccontato aneddoti e storie di famiglia che hanno divertito e incuriosito i ragazzi, rendendo il momento ancora più speciale.
La Panchina dell’Emigrante: un simbolo in evoluzione
Anche se la Panchina dell’Emigrante è stata ufficialmente inaugurata, il suo aspetto finale sarà completato prossimamente grazie al contributo degli studenti, sotto la guida dei Servizi Sociali e dell’Assessore Zaccaron. Saranno proprio i giovani a decorarla, lasciando il loro segno in questo simbolo di memoria e identità collettiva.
L’inaugurazione della Panchina dell’Emigrante non è stata solo un evento commemorativo, ma un’occasione di incontro tra generazioni, culture e storie. Ha rappresentato il filo invisibile che lega la Liguria ai suoi emigrati nel mondo e a coloro che oggi trovano in questa terra un nuovo inizio.