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Camogli e le Signore del mare

15 Ottobre 2024

4 minuti

Come ogni anno dal 2002 quando fu inaugurato, nel mese di ottobre, la municipalità di Valparaiso si appresta a celebrare l’anniversario della creazione del Mirador “Città di Camogli”, uno dei più bei punti panoramici sulla sua baia.
Un chiaro omaggio alla terra di origine dei centinaia di migranti che giunsero a Valparaíso dall’Italia e, in particolare dalla Liguria; c’è anche una targa in omaggio dei cittadini di Pieve Ligure emigrati qui alla fine del XIX secolo.
L’ennesima storia di quanti nei secoli scorsi hanno abbandonato la Liguria in cerca di fortuna, lasciando però nel paese di origine il loro cuore.
Chissà se i Cileni di origine italiana e ligure residenti a Valparaíso quando si sporgono dal belvedere, chiudendo gli occhi, vedono l’Oceano Pacifico oppure l’azzurro del Golfo Paradiso.

Di certo non si può ignorare la bellezza di uno dei borghi marinari più belli della riviera ligure: Camogli.
Ma se questa questa è facile da reperire cercando qualche bella foto su internet, più difficile è trovare le profonde radici marinare di questo borgo, proprio quelle che hanno spinto i marinai della Riviera di Levante oltreoceano fino ad arrivare nel lontano Cile.

Ecco quindi un piccolo assaggio dei racconti che possiamo offrirvi in un viaggio delle radici.
Le performance marinaresche di Camogli raggiungono il loro apice nell’Ottocento quando viene denominata la “città dai mille bianchi velieri”.

Erano talmente tanti i vascelli di proprietà dei capitani marittimi camogliesi da doversi spostare a Marsiglia per metterli all’ancora, essendo il porticciolo di Camogli non abbastanza capiente.
Ma la storia che vi raccontiamo in questo articolo non è quella degli ardimentosi comandanti e intraprendenti armatori che arrivarono fino in Cile. 

Accanto a loro ci furono mogli, madri e figlie che, in sienzio, diedero un contributo essenziale alla gestione di famiglie che in realtà erano vere e proprie aziende. Nel tessuto sociale della Camogli dell’ottocento, molte erano le donne impegnate in ruoli “manageriali”.

Gli armatori non si limitavano ad investire il capitale in un’impresa economica, ma erano anche i comandanti delle loro navi. Quando partivano per viaggi che potevano durare anni interi, il punto di riferimento per le famiglie dei membri dell’equipaggio diventava automaticamente la moglie del comandante.

Era lei che riceveva le notizie degli spostamenti della nave e si occupava di diffonderle ed era lei che, riscossi i pagamenti dei noli dagli agenti marittimi, dava gli acconti sulla paga ai familiari dei membri dell’equipaggio. Era lei che firmava le ricevute in modo da poter pareggiare i conti al ritorno dal bastimento.
Quando c’erano novità, esse stendevano alla finestra di casa un arazzo di un certo colore: le altre mogli, vedendolo, si affrettavano a fare loro visita.
Non era insolito poi che l’equipaggio possedesse un certo numero di quote sugli utili del bastimento; il calcolo delle carature complicava le cose ma fece diventare le intraprendenti donne camogliesi le migliori amministratrici dei loro patrimoni familiari.

Camogli e presenza femminile

Una traccia di questo tipo di presenza femminile si può trovare scorrendo l’elenco della Società di a Assicurazione Marittima Camogliese, dove già nel 1854, accanto agli 80 nomi degli armatori iscritti si trova quello di una donna: Rosa De Marchi. In una distinta del 1900, Elisa Mortola, vedova Olivari, compare come armatrice di due brigantini. A dispetto del proverbio che le voleva portatrici di sventura a bordo, le donne che accompagnavano i mariti in mare non erano rare.

Anche oltreoceano le donne di Camogli non dimenticavano le loro origini: la signora Palestra, moglie di Giobatta Lavarello che alla fine dell’ottocento fondò l’impresa dei rimorchiatori fluviali, dopo la morte del marito, non abbandonò le sue attività.
Attraverso alleanze di famiglia gettò le basi per l’impresa Mihanovich, con una flotta di vapori fluviali pari a un capitale di 60 milioni di pesos.

Madri, mogli, armatrici e nostrome, le donne della Camogli dell’epoca d’oro della vela appaiono come figure forti e singolari tanto quanto i loro più decantati mariti.

Ma questa è un’altra storia che saremo lieti di raccontarvi durante il vostro viaggio di ritorno alle radici in Liguria. Contattateci per saperne di più!

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